I miei tentativi poetici

200 anni fa moriva in un naufragio il poeta Percy Bysshe Shelley

L’8 luglio del 1822, moriva il poeta Percy Bysshe Shelley a seguito di una tempesta di mare scoppiata a largo della costa toscana, mentre stava effettuando una navigazione sulla sua goletta, l’Ariel, per rientrare da Livorno a Villa Magni nella località di San Terenzo vicino a Lerici, dove si era trasferito assieme alla moglie Mary…

Cerco solo le mappe viventi

Poema dedicato a tutti i morti della guerra in Ucraina, ma in fondo di tutte le guerre, dove va perduto qualcosa dei vivi e tutto dei morti. Che cosa volete che mi importi Delle elucubrazioni strategiche, delle ossessive mappe sinottiche, Io cerco le mappe dei morti, Non nel senso che intendete voi, Parlo delle mappe…

Sotto le porte di Mariupol

Tu Ucraina! Ucraina offesa, Sotto le porte di Mariupol langui, Così come tra le tue mura esangui, Dove vivi e morti uniti giacciono, Tra obici e cingoli che mai tacciono. Come Eschilo, vedo la polvere funesta, Di un nuovo esercito che avanza, Per eliminare tutto ciò che resta, dispiegando la sua spietata mattanza, Può la…

La canzone per Kalief Browder

Ho scritto questo poema ispirandomi al caso di Kalief Browder (uscito su Netflix con il titolo ” Time, The Kalief Browder story) finito nel 2010 per tre anni nell’inferno carcerario di Rikers Island. Una volta fuori, non riuscendo a superare il trauma e la violenza della carcerazione, si è tolto la vita il 6 giugno…

Lazzaro perduto

Una storia di immigrazione Dedico questo mio poema ai migranti messicani e di altri paesi centramericani e latinoamericani che cercano di oltrepassare il muro e le frontiere tra Messico, Arizona, Nuovo Messico e Texas. Secondo le stime ufficiali sono migliaia i migranti dispersi e morti di sete o di stenti nelle zone aride di confine…

Canto di Marte

Di Paolo Maggioni Conte Guardate anche il video! Vengo da Marte, ne sono convinto, perché non mi spiego lo strano tormento, di chi di una patria aliena si sente l’esule e senza motivo prova sgomento, per una casa così lontana e flebile. Marte gelido e siderale, eppure rosso calore, che abbaglio in quel finto tepore,…

WOODY GUTRIE – IL SENTIERO DI FERRO

THIS MACHINE KILLS THE FASCISTS Dedico questo mia prosa a Woody Guthrie, il primo vero menestrello del XX Secolo: Evoca, Woody Guthrie, con le tue corde vocali, materializza con le dita strumentali, quelle facce e quei ritornelli d’altri tempi, di una moltitudine che per un soldo al giorno, piantava a suon di mazza, traversine, metallo e…

L’ombra di una luce

Ho compreso che è inutile cercar lo splendore, nell’apparenza di cose che sono vago bagliore dell’astro sotto cui si compiono nefandezze, gli occhi sono ingannati dalla percezione che cerca luce come un ubriaco senza nome, e scarta le ombre di più reali amarezze. Basta! ci sarà pure un luogo esistente, dove il mesto e antico…

LA FISICA DEI SENTIMENTI

Le azioni materiali su foreste cedue scorrono,Non vi sono più germogli a catturare le loro intenzioni,Il dio Crono le divora tuttenella brutale sequenza del loro accadimento;Nulla di esse si compie,senza che il tempo si infranga nell’inerzia di nuove.Corrono veloci ed in forma espansa, invecele azioni dello spirito e dei sentimenti,eteree scivolano e si dileguanotra le…

I MOTI INQUIETI DELL’ANIMO UMANO

I moti dell’animo umano,alle fonti sotterranee dello spirito,si specchiano, ma non si riconoscono,come veloci volute di vapore costretto,si dileguano sulle onde sinuose di un’aria instabile,quanto la loro indole. Essi sono, ora, qui, e men si vedono,più forte è il loro grido nascosto.Come spettri aventi perso il senno,sferzano la buia collina del cuore.Come figli reprobi, che…

I SEI FIGLI DI MAGDA GOEBBELS

Come ombre al carbone, le vostre vite, su pareti di cemento armato giacciono,  nelle catacombe dell’odiato bunker riecheggiano, mentre fuori le foglie di maggio sono già rinsecchite Le ultime  pallottole sibilano inferocite in quel cortile spoglio di umana misericordia  dove la follia e la potenza di fuoco riunite,  si sono sposate nell’ultima danza balorda.  O miei piccoli, in quella Berlino di maggio  farcita di fragori e di fuoco, foste avvelenati,  per sfuggire alla stella…

POEMA ONIRICO SULLA FINE DEL MONDO

Dedico questo poema a Percy Bysshe Shelley e alla sua potente lirica che ispira le mie visioni. Vagai su sentieri dal sole estivo riarsi,sovrastanti valli e prati smeraldini di argento e luce finemente cosparsi,tra ruscelli e rivoli abbacinantiche borbottan quieti ma sfavillanti. E’ un regno di voli aquilini,e di aguzzi sipari erculeiche s’ammassan come scaliniall’imbrunire di…

SLA-LA SIGNORA BEFFARDA

Dedico questa mia prosa a tutte le persone che soffrono di una lunga malattia chiamata SLA e ai familiari che li assistono senza clamore mediatico e nell’indifferenza della politica. A tutte le famiglie che assistono i loro cari in quei dolorosi anni. Arrivi in pieno giorno, tuSignora storpia e beffardache del tempo fai il tuo…

I TRATTI INFINITI DI UN VOLTO DORMIENTE

Dedicato a mia moglie Claudia. Quante volte l’alba di alabastro, Ha ridisegnato il tuo volto dormiente, Sulla tavolozza delle nostre lenzuola, Come inchiostro di china, Assorbito da una carta sconosciuta, Ho sentito espandere i tuoi sogni. Ho tutte le volte ammirato il tuo dolce dormire E il dispiegarsi della grazia di ciò che ha senso…

LE COLLINE DI MOSTO E SUDORE LA VENDEMMIA È LA COSA PIÙ BELLA

Ho scritto questa piccola poesia di prosa nel 2015, dopo la Vendemmia 2015 a cui ho partecipato. E’ stata un’esperienza indimenticabile, ho visto nascere i primi grappoli, e li ho assistiti fino alla pigiatura e alla vinificazione. In questi tempi di Coronavirus, non posso non pensare con nostalgia a quelle giornate passate cantando tra le…

LA ROSA DI ALEPPO

In memoria della guerra in Siria Dietro la cortina di morte sospesa vi è una casa antica, senza più porta disadorna e crivellata, pare arresa tutto di lei ci dice che è morta. Varcando l’entrata che conduce alla corte circondati da finestre prive di sguardo una rosa fiorita, pare sfidare la sorte di un tempo amato l’ultimo baluardo. Un’anziana siriana spogliata di tutto veglia…

VOLEVO ANDARE A SARAJEVO

Scritta nel novembre del 1993, durante i terribili giorni della guerra in Bosnia e poi in Somalia. Volevo andare a Sarajevo, La città cosmopolita, dalle mille identità, Ma non posso più andarci perché, ora c’è una guerra. Una guerra che uccide i civili, e non per sbaglio ma per missione, Come in tutte le guerre dei…

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