La nuova torre di Babele
Se c’è una cosa che credo di dover ritenere di questi due anni di pandemia, oltre alla “guerra” quotidiana contro il Covid-19, è la surreale contrapposizione tra le frange negazioniste e cospirazioniste (minoranza con le più svariate convinzioni ideologiche e politiche) e i sostenitori della lotta alla pandemia con i metodi della scienza e della responsabilità civica .
Questa contrapposizione dovrebbe essere estranea all’epoca moderna (un reperto dell’archeologia dell’impossibile, come la statuetta sumera che sembra indossare una tuta spaziale), perché siamo in un’era storica di massimo progresso scientifico, tecnico e culturale, nel quale ogni superstizione avrebbe dovuto essere definitivamente superata. I sostenitori della lotta alla pandemia (che per comodità chiamerò SLP) dovrebbero avere l’unanimità. Invece, per i sostenitori della lotta al vaccino e al sistema (che chiamiamo SLVS) la superstizione, l’irrazionalità e il mito continuano a dominare il loro agire. Minoranza arrabbiata, alla deriva culturale e sociale, eppure sembra avere la meglio nelle piazze e nei dibattiti. Ci troviamo all’alba di una nuova torre di Babele, solo che questa volta non è stato Dio (stufo anche lui di tutto), ad intervenire per gettare lo scompiglio degli idiomi nel bel mezzo della costruzione, ma è l’uomo stesso ad averlo fatto.
La spaccature tra due visioni antropologiche inconciliabili
Parlo di Idiosincrazia, nato dal connubio tra -crazia e idosincrasia, per definire il potere delle incompatibilità inconciliabili, esacerbate dal Covid, ma con radici molto più antiche. Una progressiva polarizzazione della società, sui temi per essa fondamentali, che richiederebbero invece approfondimento e confronto volti, in questo caso, a risolvere l’emergenza pandemica per il bene di tutti. La novità è che la polarizzazione avviene tra una maggioranza silenziosa, che fa quello che viene deciso da scienza e istituzioni con la convinzione di fare la cosa giusta, e una minoranza estremista assolutamente refrattaria a qualsiasi forma di dovere (morale o giuridico che sia), convinta di essere vittima di una congiura occulta economico-politica avente lo scopo di toglierle diritti e libertà, o peggio di sterminarla. Queste due parti, non possono e non vogliono dialogare, o meglio, i SLVS non vogliono dialogare con la maggioranza SLP che si vaccina, perché la ritiene parte della cospirazione farmaceutica e politica. Questo il quadro.
Fake news contro scienza
Ma perché sta accadendo tutto questo in una società apparentemente evoluta e intrisa di progressi scientifici e sociali? Perché, a mio avviso, si è capito troppo tardi che all’aumento dell’alfabetizzazione digitale su larga scala, non c’è stato il corrispondente aumento delle conoscenze.
Il motivo è abbastanza ovvio. I tempi che le conoscenze specialistiche (in qualsiasi ambito) richiedono per essere approfondite ed elaborate, non corrispondono ai tempi fulminei della comunicazione di rete. Anche qui, questa volta, usando il termine giusto, possiamo parlare di IDIOSINCRASIA della rete nei confronti dell’approfondimento, e quindi della realtà appurata delle cose, che può essere fatta coincidere con la verità solo dopo approfondita indagine. Faccio un esempio ben noto. Se immergo un bastone perfettamente diritto in mare, verticalmente, appoggiando una sua estremità sul fondo, il bastone sembrerà spezzato per la parte in cui è immerso. La realtà percettiva è che il bastone ci appare non diritto, per fenomeni di differente rifrazione della luce nell’acqua rispetto all’aria, ma la verità (come ente non inquinato dall’opinione o dalla percezione) è che il bastone è diritto. Punto. Sulla rete, vige per motivi di sopravvivenza, la comunicazione superficiale, secondo la quale, se il bastone sembra spezzato vuol dire che lo è o che addirittura qualcuno ha fatto in modo che lo sembrasse. A questo dobbiamo aggiungere il perenne aggancio tra le fake news e il rumore di fondo che, per questa minoranza, è rappresentato dalla cospirazione del sistema contro il popolo e l’opacità degli interessi.
Con questo non voglio dire che internet e i media non diano la possibilità di comprendere e interpretare la realtà anzi, sulla rete c’è quasi tutto quello che si può desiderare su scienza e cultura, ma richiede ricerca, verifica delle fonti e tempo, tutte cose che solitamente il pubblico medio non vuole o non può permettersi. E metto dentro anche me come vittima. Ricordiamo tutti il famoso 2012, il calendario maya e le strampalate teorie di Sitchin sul pianeta Nibiru, con sopra gli Annunaki, che si sarebbe affacciato (per lui tornato) per distruggere la terra? Ho passato giornate da incubo nel tentativo vano di dirimere l’intricata rete di leggende, luoghi comuni e falsità storiche che si ingigantivano a mano a mano che mi ci inoltravo. Partito da Nibiru, mi sono ritrovato in preda alle scie chimiche e agli illuminati, convinto che sarei morto di li a poco. Passato il 2012, tutto è finito nel nulla e nessuno ha dovuto rispondere per l’immane ondata di imbecillità scritte fino a quel momento. Non sottovalutiamo il fatto che molti no vax di oggi sono gli esuli del 2012 (i figli del 2012) delle teorie deliranti sulla fine del mondo.
Si ricorre all’informazione spettacolare perché è quella più appetibile per gli algoritmi digitali governati da hashtag e parole chiavi. Chi mai cercherebbe, ad esempio, per comprendere come un coronavirus penetri nella nostra cellula, uscendone replicato, le parole chiavi Emoagglutinina/neuraminidasi rispettivamente: glicoproteina antigenica e Enzima appartenente alla classe delle idrolasi? La maggioranza partirà dalle parole chiavi che producano inquietudine e timore che solleticano le sedi dell’emotività. Dall’informazione spettacolare, il passo per la disinformazione è certo.
L’assalto a CAPITOL HILL ha fatto scuola
Quello che è accaduto con Trump e l’assalto a Capitol Hill, ha rappresentato il più evidente effetto di questo processo e un pericoloso precedente per il futuro. Abbiamo assistito al paradosso di una minoranza di cittadini impermeabili a qualsiasi indagine della realtà e convivenza civile, che ha monopolizzato piazze, social e dibattiti mediatici. Imponendosi con la forza con l’avvallo addirittura di un Presidente, è giunta ai confini del colpo di stato. Tutto è stato architettato sulla base di una gigantesca fake news su un presunto furto di voti. E’ sorta una mutazione delle minoranze che si sono spacciate per maggioranza del paese, urlando, spaccando e stracciandosi le vesti come vittime.
Abbiamo visto la stessa cosa con le piazze no vax, che malgrado i numeri ridicoli di partecipazione alle manifestazioni in alcuni giorni, sono riuscite a bloccare i centri per settimane, intimidendo giornalisti, passanti e persino poliziotti. Alla fine hanno compiuto, assieme ad altre frange deviate di estrema destra, il loro piccolo Capitol Hill (l’assalto alla sede della CGIL). Altro che dittatura della maggioranza.
La maggioranza guarda e tace sottovalutando il potere delle loro convinzioni
E la maggioranza vera, cosa fa in tutto questo? Non risponde o lo fa timidamente, come spaventata dall’onda emotiva di cittadini a loro alieni, che vivono nello stesso paese. La religione tace a sua volta, permettendo a gente come Monsignor Viganò, ex nunzio della Santa Sede a Washington, di comporre i suoi splendidi e deliranti anatemi contro il Nuovo Ordine Mondiale.
Poi ci sono gli invisibile. Coloro che non si vaccinano per una paura intima e personale. Legittima certo, ma spesso irrazionale e per questo solo apparentemente innocua. Ridotti a individui costretti a vivere nel limbo della non decisione e della solitudine, vengono a loro volta strumentalizzati dai no vax e no green pass.
A pagare, comunque, sono, da una parte i vaccinati, che hanno corso quel rischio CALCOLATO per il bene dell’intera collettività, dall’altra, i malati di altre patologie, costretti a rimandare interventi delicati perché i reparti di rianimazioni e di terapia intensiva sono ingolfati da non vaccinati. Anche loro sembrano silenziosi. Vi sembra giusto?
L’ignoranza e il pregiudizio spacciati dalla minoranza complottistica e no vax come dubbio
Queste minoranze imbelli hanno rotto il patto di civiltà che lega un processo dialettico nel senso più nobile del termine (non retorico) tra due visioni contrapposte della realtà.
Le minoranze vere, che in passato hanno seguito l’ approccio opposto sono riuscite a farsi riconoscere dalla maggioranza come una ricchezza da proteggere, un elemento di convivenza civile, di accrescimento della reciproca conoscenza. Ma occorrevano argomenti. I neri che combattevano per i diritti civili, ne avevano: la passata schiavitù, l’assenza di diritti fondamentali, le persecuzioni ecc. La minoranza complottista e non vax, invece, è molto più simile alle minoranze suprematiste di inizio ‘900, che hanno usato ad arte opere piene di falsi storici come celebre film “nascita di una nazione“, del 1915, per farne manifesto politico e ideologico. Oggi il film ci fa sorridere, per la rappresentazione folcloristica e grottesca della lotta tra il bene rappresentato Ku Klux Klan e il male dagli afroamericani. All’epoca, invece, scatenò un’ondata di impiccagioni e linciaggi di afroamericani del sud senza precedenti.
Gli estremisti no vax e no green pass, usano, le stesse tecniche di diffusione delle fake news, approfittando di una maggioranza silenziosa che non conoscendo la materia delega, giustamente, alla scienza e alle istituzioni il compito di informare e spiegare. Gli scienziati, dal canto loro, sono proverbialmente non faziosi, perché vincolati alla realtà dominata dalla complessità e dall’empirica, anche se in questi due anni sono stati letteralmente catapultati nel mattatoio mediatico e strumentalizzati anche loro (ricordiamo tutti De Donno).
A chi non è capitato, almeno una volta, in una discussione serale tra amici, di sentir dire dal no vax camuffato da scettico di turno, dire:
Beati voi che non avete dubbi? Non vi ponete domande e il sistema vi fotte. Il dubbio è segno di intelligenza, e voi non ne avete?”
Sbugiardiamoli subito. Quel dubbio è un falso, per due motivi:
1.Dal punto di vista logico e epistemologico, il dubbio può esistere solo se entrambe le parti conoscono la materia, l’oggetto del contendere. L’errore nostro sta proprio nell’accettare quel falso dubbio. Come puoi avere un dubbio su qualcosa che non conosci. E’ il tipico paradosso dialettico, grande come una casa. Dovrebbe costituire l’elementare intoppo per chiudere qualsiasi discussione, e invece si va avanti, in una specie di corto circuito logorroico.
2. Il loro dubbio, poi, non è nemmeno autentico, perché non proviene da una loro elaborazione, ma è preso a prestito da idee di altri (blogger di fake news. cospirazionisti e scienziati impostori). Alla fine, ci beviamo come loro dubbio l’idea farlocca infarcita da altri. Anche qui smascherarli non sarebbe poi tanto difficile. Se ci facciamo caso, iniziano spesso le loro tesi con: SI DICE CHE, anziché penso che. Era stato fatto, su questi temi, un documentario dal titolo eclatante “Outfoxed” . Con quella diabolica formula del “Si dice che” è possibile raccontare qualsiasi cosa (dal discredito di una persona al revisionismo di fatti) senza doverne giustificare la fonte. E’ quello che accade tutti i santi giorni sui social.
La cosa surreale, è che coloro che usano quel falso dubbio come antefatto, sono gli stessi che dimostrano di non averne affatto, nemmeno di fronte alle evidenze e urlano:
I morti sono inventati, le bare erano vuote, negli ospedali si muore di altro e non di covid. Il covid è nato in laboratorio. Il vaccino è sperimentale e provoca il cancro e la trombosi. Nascondono i morti per vaccino ecc.
Tutto falso naturalmente. ma come dicevano i latini, Ex nihilo, nihil.
Quando la democratizzazione dell’analfabetismo culturale sostituisce diffusione dell’alfabetizzazione
Quello che più inquieta, è che la diffusione della promessa alfabetizzazione (ricordiamo tutti il ruolo che la Rai ebbe in questo senso negli anni ”50 e ’60) è stata rapidamente sostituta dalla democratizzazione dell’analfabetismo, in quasi tutti i campi. Il paradosso della nostra società è che, allo sviluppo della tecnica e delle sue emanazioni pratiche, la tecnologia, non corrisponde la conoscenza tecnico-scientifica che le precede. Usiamo, ad esempio, un DVD, ma non sappiamo nulla di codice binario. Usiamo il navigatore, ma non sappiamo nulla di scienza delle telecomunicazioni digitale ecc. Chiaramente, se dovessimo studiare tutto le cose che usiamo ogni giorno non potremmo vivere. Ci fidiamo di chi le ha studiate e inventate al posto nostro. Ma non facciamo nemmeno lo sforzo di studiarle nei fondamentali, come eravamo abituati a fare a scuola. Le fake news, sono usate per colmare le pieghe di non conoscenza e di distrazione, comunque fisiologica, in un sistema complesso e multidisciplinare. Potremmo facilmente riconoscerle usando lo spirito di osservazione e il ragionamento dei ragazzi più giovani. basterebbe questo.
E’ celebre il detto secondo cui la conoscenza è potere, e che lo sarebbe stata sempre di più, visto il diffondersi in tutti i settori, di scienza, tecnica e tecnologia. Eppure, non c’è mai stato un momento storico in cui l’ignoranza abbia avuto tanto potere come oggi. L’ignoranza è diventata tanto impenitente da prendersi il lusso di passare all’offensiva, con arroganza. Dall’altra parte, come ripeto ancora una volta, tutti sembrano impotenti, zittiti, intimoriti.
Ogni epoca ha i suoi Protocolli dei savi anziani di Sion
In origine, il nazionalsocialismo, era fatto da poche centinaia di persone. Usarono anche loro l’ignoranza dei cittadini, specie i più fragili e deboli economicamente e culturalmente, già disorientati dagli strascichi della sconfitta della grande guerra e dal debito internazionale imposto sulle loro teste, per poi manipolarli. Tirarono fuori argomenti che sembravano orami consunti da decenni, come “I Protocolli dei Savi anziani di Sion” (risalente alla seconda metà del XIX secolo) secondo il quale, il mondo era (e sarebbe) governato di una cupola giudaica economico-finanziaria, responsabile, secondo la propaganda nazionalsocialista di allora, anche dell’umiliazione post bellica dei tedeschi.
Rispetto ad oggi, però, c’era una bella differenza e non di poco conto. All’epoca l’alfabetizzazione era bassa, masse dei tedeschi erano ridotti in miseria e non avevano nessun accesso a istruzione e sviluppo. Una buona parte della popolazione non sapeva ne leggere ne scrivere. Molti progressi scientifici di oggi erano ancora fantascienza. Una volta accentrati i due mezzi di comunicazione di massa (radio e cinegiornali) che non richiedevano alfabetizzazione scritta, fu facile far bere al popolo qualsiasi cosa, manipolare la realtà e portare al più grande disastro del XX secolo.
Oggi non abbiamo scuse, abbiamo i mezzi per conoscere e spiegare la realtà
In fondo, i no vax e i negazionisti, insomma gli SLVS, fanno lo stesso, usano lo stesso metodo dei nazisti. Spiluccano i luoghi comuni, le leggende metropolitane e le fake news volte a negare la realtà scientifica e i fatti (i morti, gli ospedali pieni ecc…). Ma ora siamo noi a non avere nessuna giustificazione, rispetto ai nostri nonni, perché abbiamo tutti i mezzi, culturali ed educativi, per replicare, anche ferocemente se necessario, sapendo che è in gioco la sopravvivenza della società stessa.
Su questo si giocherà il futuro della civiltà, o meglio lo scontro di civiltà. Capitol Hill, dovrebbe avercelo insegnato, in quel tragico 6 gennaio del 2021. Agiamo subito se non vogliamo che l’orologio dell’apocalisse secondo cui, tra le variabili che determinano la riduzione del tempo prima della mezzanotte (e mancano pochi secondi), c’è anche la disinformazione scientifica dilagante.
Loro, i no vax e cospirazionisti dell’ultima ora, urlano a noi, svegliatevi!
Almeno su questo, hanno ragione, ma non nel senso che vorrebbero loro. Svegliamoci e ricacciamo le superstizioni nelle discariche della storia. E teniamoci solo le leggende e le favole sane che facciano bene all’immaginazione dei bambini.
Paolo Maggioni Conte
Splendido articolo che condivido fino nelle virgole che negli errori di battitura.
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Grazie silviatico, per gli errori di battitura, starò più attento cercando di scrivere meno al cellulare perché stiamo disimparando ad aspirare alla perfezione. Grazie per il tuo prezioso apprezzamento. Buona giornata.
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