La canzone per Kalief Browder

Ho scritto questo poema ispirandomi al caso di Kalief Browder (uscito su Netflix con il titolo ” Time, The Kalief Browder story) finito nel 2010 per tre anni nell’inferno carcerario di Rikers Island. Una volta fuori, non riuscendo a superare il trauma e la violenza della carcerazione, si è tolto la vita il 6 giugno 2015, a soli 22 anni.

Vedo la tua figura esile e fine su una piccola bici,

Di hollywoodiane e adolescenti avventure,

Ma è solo un incanto, macellato a colpi di scure,

Perché la tua storia sembra uscita dalla serie Radici.



Perché in quel paese ogni rapina che si compie

Vuole il suo cittadino, meglio se schiavo,

E urla bifolca, “Vieni qui! E’ te che cercavo”,

Un altro nero in più per le carceri gonfie.




E così, inizia la tua storia di botte e prigione,

Per uno zaino il cui furto ti fu imputato,

Ma comunque nessuno lo ha mai ritrovato,

E dov’è la giustizia sopra ogni ragione?



Uscendo da Rikers island eran finiti i tormenti,

Studiavi e preparavi la causa contro il vero criminale,

Ma dentro di te covavi un mostro abissale,

Fatto di percosse, sprezzo e lunghi isolamenti.



Presto l’idea di un equo e giusto risarcimento,

Attirò su di te il Signore della perfidia,

E da uno della tua gente arrivò l’accoltellamento,

Dietro il saluto “Ehi fratello” si nascondeva l’invidia!



Invidia per cosa poi? milioni di dollari di dolore?

Eppure quel pugnale è arrivato da un fratello,

Che avrebbe dovuto aiutarti a portare il fardello,

Invece di uccidere per sempre l’amore.



Anche quando dopo ti riprendesti,

Qualcosa si era rotto nel più profondo,

Non eri più il ragazzo di strada giocondo,

E nella stanza del silenzio ti richiudesti.



Quel giorno, prendesti la decisione ultima,

Che importa sapere perché arrivasti a quel bivio,

Almeno questa sofferenza rimanga a te intima,

Ma che la smettano di chiamarlo suicidio.



Tua madre Venida soffriva da tempo di cuore,

Provate a immaginare quanto ne ha aggiunto il dolore,

Eppure questa gran donna scacciò via la mestizia,

Combatté come una leonessa per avere giustizia.



Anche lei si arrese, il suo cuore alla fine si spense,

Il tempo della verità e dell’inchiesta forense,

E’ troppo lungo per la vita della gente,

E chi ha sbagliato nemmeno si pente.



Ma alla fine accade il miracolo della staffetta,

Che fa si che è l’indignazione a raggiunger la vetta,

La vetta della giustizia e della memoria,

Tutto il resto, malgrado loro, è diventato storia!



Kalief Browder, questa è la tua canzone,

Ed è quella di tua madre Venida! che aveva un desiderio,

Che a nessuno venga in mente di farne menzione,

Se non per piangere, alzarsi e lottare sul serio.

Paolo Maggioni Conte

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