THIS MACHINE KILLS THE FASCISTS
Dedico questo mia prosa a Woody Guthrie, il primo vero menestrello del XX Secolo:
Evoca, Woody Guthrie, con le tue corde vocali,
materializza con le dita strumentali,
quelle facce e quei ritornelli d’altri tempi,
di una moltitudine che per un soldo al giorno,
piantava a suon di mazza, traversine, metallo e scorno.
Tu, viaggiatore moderno , il treno riempi!
Di quei primordiali cori, urlati e struggenti,
Ispirati al dolore di ossa e picconi
al ritmo metallico dei tralicci che scorrono,
nelle linee rette del Midwest americano.
Dalle rotaie in corsa sfilano orizzonti e suoni,
Quel sentiero di ferro, porta oggi i suoi doni,
A quei lavoratori, che per un dollaro al giorno,
Battevano il chiodo senza contar le ore,
se non nei canti di carne e sudore.
Ed era uno sfinimento senza buongiorno,
Una partenza forse senza ritorno,
da quella miseria lasciata forse dietro di loro
che solo quei cori rendevano amore,
Va, oggi, anche tu sul sentiero di ferro,
Se ti ricorderai di quel duro lavoro,
Woody Guthrie ti unirà a loro.
C’è un album più moderno che a mio avviso rende il giusto tributo alle ballate, alle railroad songs e ai temi trattati da Guthrie. Era l’album di Marc Knopfler & The Notting Hillbillies, memorabile.