Come ombre al carbone, le vostre vite,
su pareti di cemento armato giacciono,
nelle catacombe dell’odiato bunker riecheggiano,
mentre fuori le foglie di maggio sono già rinsecchite
Le ultime pallottole sibilano inferocite
in quel cortile spoglio di umana misericordia
dove la follia e la potenza di fuoco riunite,
si sono sposate nell’ultima danza balorda.
O miei piccoli, in quella Berlino di maggio
farcita di fragori e di fuoco, foste avvelenati,
per sfuggire alla stella di sangue, si disse, salvati,
mentre sotto la croce di ferro fu detto coraggio !

In quelle sei ampolle di minuzia cristallina,
si nascondeva l’amaro e macabro messo,
che fece che mille anni di regno promesso,
non superarono i dieci per tutto ciò che cammina.
Che tenebre! che fuoco! che miseria e veleno
per tutti i figli e fratelli al di qua e al di là del Reno.
Paolo Maggioni Conte
Poesia che ho scritto come dedica a sei figli di Magda Goebbels (moglie di Joseph Goebbels, braccio delle propaganda nazista di Hitler), uccisi dalla madre nel bunker di Berlino nel sonno, con sei capsule di cianuro, e a tutti i loro coetanei di ogni razza e nazione che ebbero a soffrire dal 1941 al maggio 1945, fame, persecuzione, guerra e annientamento.
Paolo Maggioni Conte